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CENNI STORICI

immagine della roggia mora Trecate è un attivo centro industriale, situato a nove chilometri da Novara, nella pianura che si stende a destra del fiume Ticino. Lo storico Rusconi ne attribuisce le origini ai Galli Tricasti guidati da Belloveso: gli stessi che discesi in Italia cinque secoli prima di Cristo, vi fondarono Milano.
Il primitivo villaggio fu romanizzato nel I secolo a.C.; di quell’epoca permangono reperti di bronzi, ceramiche, vetri e monete. In età carolingia fece parte del contado di Burgaria.
E’ nominato nell’840 in un atto di donazione di decime da pare del vescovo Adalgiso ai canonici della cattedrale di Novara, e nel 908 in una donazione agli stessi del vescovo Dagiberto.
Nel 989 il marchese Corrado – figlio di re Berengario II – conferì la pieve di Trecate all’arcivescovado di Milano; ma l’imperatore germanico Enrico II nel 1019 la restituì al vescovo di Novara Pietro III, per ricompensarlo dei disagi sofferti a causa di Arduino d’Ivrea, il re italico ribelle al potere imperiale.
All’epoca delle lotte tra i Comuni lombardi ed il Barbarossa, il centro – protetto e fortificato – venne inserito nel sistema difensivo della potente Milano baluardo contro i Novaresi fedeli all’imperatore svevo.
Alla sua prima discesa in Italia Federico Barbarossa ne distrusse il forte e vi trascorse accampato il Natale (1154). Appena se ne fu partito, tornarono i Milanesi; distrussero Cerano alleata a Novara e rifortificarono Trecate.
In seguito anche Novara aderì alla Lega Lombarda dei Comuni formatasi a Pontida nel 1167; ne ottenne in cambio da Milano i territori a destra del Ticino con le fortificazioni, tra i quali Trecate.
Il Comune di Trecate ebbe poi i suoi Statuti e seguì di massima le sorti di Novara e del Milanese; dapprima sotto la Signoria dei Torriani, poi con i Visconti: Nel 1358 Galeazzo Visconti fece distruggere quasi tutti i castelli del Novarese, compreso quello di Trecate. Nel 1437 il duca Filippo Maria Visconti cedette il borgo in feudo ad Oldrado della famiglia dei Lampugnani.
immagine di via gramsci Quando ai Visconti successe Francesco Sforza (1450), Trecate gli fece spontanea capitolazione ottenendone in cambio vantaggiose condizioni: difesa assicurata da parte del capoluogo lombardo, pieno diritto di giurisdizione civile e penale, diritto di nomina del Podestà, di revisione degli statuti di mercato al Sabato, eccetera.
Ai tempi di Ludovico il Moro, figlio di Francesco Sforza, in territorio trecatese venne scavata la roggia Mora, che si biforca e circonda il paese per riunirsi poi nei pressi di vigevano, in località Sforzesca.
Il 6 giugno 1513 in località Riotta si combatté una battaglia tra le armate svizzere al servizio di Massimiliano Sforza, primogenito di Ludovico il Moro, ed i Francesi comandati da la Trémoille e dal Trivulzio. Con un‘abile manovra gli Svizzeri si impadronirono delle artiglierie nemiche e le rivolsero contro i Francesi, che fuggirono presi dal panico. Ciò consentì a Massimiliano di sottomettersi di nuovo il Milanese già tolto al padre da Francesco I; ma fu per poco, perché nel 1515 l’ultimo Sforza venne definitivamente sconfitto dal re di Francia a Marignano.
Trecate seguì quindi la Lombardia nella sua soggezione alla Spagna e poi all’Austria (1713). Quando scoppiò la guerra di successione polacca, Carlo Emanuele II di Savoia si rese assai attivo nel settore italiano combattendo a fianco dei Francesi; sichhè, con la pace di Vienna (1738) ottenne a spese dell’Austria anche il territorio novarese.
Sotto i Sabaudi Trecate mantenne la sua importanza di località di confine tra Piemonte e Lombardia; al passaggio sul Ticino venne costruito un ponte e fu insediata la dogana. Durane la prima guerra d’indipendenza italiana, nel 1849, il paese fu quartier generale di Carlo Alberto prima della sua sconfitta a Novara; dieci anni dopo, Trecate venne occupata dagli Austriaci, ma ben presto arrivarono le truppe franco-piemontesi e l’imperatore Napoleone III vi pose il suo quartier generale tra il 4 ed il 6 giugno, mentre oltre il Ticino gli Austriaci venivano sconfitti a Magenta.
immagine di piazza cavour L’assetto moderno del territorio fu anche determinato dalla realizzazione di grandi opere pubbliche: il 10 ottobre 1857 veniva inaugurata la ferrovia che da Torino giungeva al Ticino a San Martino di Trecate e che nel 1859 veniva collegata col tronco dal Ticino a Milano; nel 1864 veniva aperto il canale Cavour che con la successiva derivazione del Diramatore Vigevano consentiva la messa a coltura di vaste aree e la trasformazione dell’agricoltura da agricoltura di sussistenza ad agricoltura di produzione.
Il paese che alla metà dell’ottocento contava circa 6500 abitanti, registrò nei decenni successivi un costante incremento della sua popolazione che superò negli anni dal 1920 al 1930 i diecimila abitanti.
Lo sviluppo si è ulteriormente accelerato nel secondo dopo-guerra favorito da numerosi insediamenti industriali e Trecate con più di 19000 abitanti è oggi il primo centro dell’Ovest Ticino.